Racconti completi – Haroldo Conti

19,00

“Racconti completi” di Haroldo Conti

da: “La ballata del pioppo carolina”

L’albero sentiva e viveva principalmente da lì, da lì il suo giorno era un giorno del mondo, così ampio e profondo, perché la terra che palpitava sotto di lui gli mandava tutto quel genere di segnali, era un corpo fresco pieno di vita che respirava dolcemente sotto le foglie e il prato e sosteneva quanto c’è a questo mondo, anche gli altri alberi con i quali il vecchio pioppo Carolina comunicava mediante quell’umido cuore. Ad est, da dove nasce il sole, c’era un bosco. Lo vide una mattina con i suoi occhi verdi più alti e tutte le sue foglie tremarono con un bagliore di squame. Era un albero più grande, il più grande e formidabile di tutti. Sul far della sera, con il sole inclinato che spazzava obliquamente i prati, che parevano placide fiammelle, quegli alberi ardevano come un grande fuoco. Di notte, il pioppo distese uno dei suoi fini rami sotterranei in quella direzione e ricevette risposta. Non era un albero più grande, era un bosco, vale a dire un mucchio di alberi, terra impiumata, alta e rumorosa fratellanza. 

 

Queste storie avvengono in pochi e medesimi luoghi, nei quali personaggi e paesi ritornano, rimbalzano dall’uno all’altro, si incontrano e diventano epica delicata, intrisa di dettagli insignificanti, stravaganti eppur preziosi, frammenti di identità che ‘si fa poesia’.

HAROLDO CONTI – Argentino (1925-1976 Buenos Aires) Conti è figlio di emigranti italiani e cresce nella campagna della pampa. Segue studi classici e si laurea in filosofia nel 1954. Si sposa giovane con Dora Campos dalla quale ha due figli, Alejandra e Marcelo. Successivamente, dalla sua seconda compagna di vita, Marta Scavac, ha un terzo figlio, Ernesto. Negli oltre vent’anni di attività come scrittore e giornalista conquista la stima dei critici -che gli conferiscono premi e riconoscimenti ad ogni pubblicazione- ma soprattutto il profondo affetto dei suoi molti lettori. Inviso, per le sue aperte posizioni di sinistra, alla giunta militare che aveva instaurato la dittatura da pochi mesi, il 5 maggio 1976 viene sequestrato e torturato a morte in un centro clandestino. Nonostante i numerosi appelli e le ricerche di amici e familiari, nulla si è mai saputo circa la sua fine (probabilmente il suo corpo fu gettato in mare). Oltre che scrittore, Haroldo Conti è stato anche insegnante di latino, pilota civile, appassionato navigatore di fiume e camminatore. 

Disponibile

Descrizione

Haroldo Conti

Haroldo Conti
RACCONTI COMPLETI
Narrativa
BURRITOS EDIZIONI 2019
382 pagine b/n
€ 19-.

Traduzione di Laura Branchini

Queste storie avvengono in pochi e medesimi luoghi, nei quali personaggi e paesi ritornano, rimbalzano dall’uno all’altro, si incontrano e diventano epica delicata, intrisa di dettagli insignificanti, stravaganti eppur preziosi, frammenti di identità che ‘si fa poesia’.

La raccolta completa dei racconti -per la prima volta pubblicati in Italia- include un lavoro giovanile e un piccolo ‘glossario di vagabondaggio’ nell’Argentina che fu: quella dei gauchos, delle villas miserias, della pampa e del grande delta del Paraná.

 

Traduzione di Laura Branchini | 2020 | 382 pagg. | 19 € | ISBN: 9788894042160

Da: “La ballata del pioppo carolina”

L’albero sentiva e viveva principalmente da lì, da lì il suo giorno era un giorno del mondo, così ampio e profondo, perché la terra che palpitava sotto di lui gli mandava tutto quel genere di segnali, era un corpo fresco pieno di vita che respirava dolcemente sotto le foglie e il prato e sosteneva quanto c’è a questo mondo, anche gli altri alberi con i quali il vecchio pioppo Carolina comunicava mediante quell’umido cuore. Ad est, da dove nasce il sole, c’era un bosco. Lo vide una mattina con i suoi occhi verdi più alti e tutte le sue foglie tremarono con un bagliore di squame. Era un albero più grande, il più grande e formidabile di tutti. Sul far della sera, con il sole inclinato che spazzava obliquamente i prati, che parevano placide fiammelle, quegli alberi ardevano come un grande fuoco. Di notte, il pioppo distese uno dei suoi fini rami sotterranei in quella direzione e ricevette risposta. Non era un albero più grande, era un bosco, vale a dire un mucchio di alberi, terra impiumata, alta e rumorosa fratellanza. 

 

Argentino (1925-1976 Buenos Aires), Haroldo Conti è figlio di emigranti italiani e cresce nella campagna della pampa. Segue studi classici e si laurea in filosofia nel 1954. Si sposa giovane con Dora Campos dalla quale ha due figli, Alejandra e Marcelo. Successivamente, dalla sua seconda compagna di vita, Marta Scavac, ha un terzo figlio, Ernesto. Negli oltre vent’anni di attività come scrittore e giornalista conquista la stima dei critici -che gli conferiscono premi e riconoscimenti ad ogni pubblicazione- ma soprattutto il profondo affetto dei suoi molti lettori. Inviso, per le sue aperte posizioni di sinistra, alla giunta militare che aveva instaurato la dittatura da pochi mesi, il 5 maggio 1976 viene sequestrato e torturato a morte in un centro clandestino. Nonostante i numerosi appelli e le ricerche di amici e familiari, nulla si è mai saputo circa la sua fine (probabilmente il suo corpo fu gettato in mare). Oltre che scrittore, Haroldo Conti è stato anche insegnante di latino, pilota civile, appassionato navigatore di fiume e camminatore. 

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